È l’italiana WSense l’impresa più innovativa al mondo nella raccolta e gestione dei dati ai fini della protezione dell’ambiente oceanico. Lo ha stabilito il World Economic Forum che ha premiato con l’Ocean Data Challenge le tecnologie wireless per la comunicazione subacquea sviluppate dallo spinoff dell’Università La Sapienza di Roma.
I sistemi WSense trovano applicazione in tutti i settori della Blue Economy: energia, difesa, ricerca e tutela del patrimonio archeologico, acquacoltura. Un mercato globale potenziale, quello della comunicazione wireless subacquea, stimato in 3,5 miliardi di dollari, nel quale si prevede un incremento annuo del 22% fino al 2027.
La CEO Chiara Petrioli:
“Pensiamo di poter dare un contributo veramente rivoluzionario alle politiche di contrasto al cambiamento climatico e al recupero ambientale”.
Attiva dal 2017, WSense vanta oggi una squadra di oltre 40 ingegneri e ricercatori – con uffici in Italia, Norvegia e UK – e annovera tra i clienti il Ministero della Difesa Italiano e aziende come Leonardo, Leroy, Saipem, Terna, ENEA, INGV e il National Oceanography Centre.